Tab Article
I racconti di Campinoti spaziano apparentemente in molteplici direzioni. Dalla supposta ingiustizia patita dal grande Pantani, alle amare riflessioni sul terrorismo o sul fenomeno del femminicidio. Per riflettere, talvolta anche in chiave ironica, sulle suggestioni derivate dall'osservazione di alcune opere di arte contemporanea. La poliziotta Caterina va alla ricerca dei responsabili di crimini odiosi, spesso in chiave femminista e concedendosi qualche parentesi rosa. In realtà quello che interessa all'autore è l'uso della scrittura quale strumento ulteriore di presa d'atto degli aspetti più negativi tuttora presenti nella nostra vita quotidiana. Nascono così personaggi come il giovane di "Il ladro di Aleppo" che ci scuote dal torpore con cui l'Occidente assiste quasi passivamente allo scempio di civiltà e reperti storici millenari. O come l'assassino di "indipendentemente dalla mia volontà" che uccide la moglie a martellate, simbolo purtroppo diffuso di menti malate e incapaci di amare davvero. Lo strumento del racconto breve si presta ottimamente per portare il lettore dentro le vicende più assurde e, spesso, lasciarlo da solo a cercare le migliori soluzioni.